Piemontesi in Estonia

Orienteerumine On Lahe! L’Orientamento è speciale!

Così nei parchi, nelle piazze, alle fermate dei mezzi pubblici, i cittadini di Tallinn sono stati informati del grande evento sportivo del 2016. WMOC2016, Campionati Mondiali Master di Orientamento: 3500 partecipanti di 42 nazioni, 24 italiani e due piemontesi che sono diventati quattro con Carla Balma e Gigio Zanella (CUS Torino) che hanno optato per la gara di contorno TOW (Tallinn O-Week).

Ai WMOC hanno partecipato Leo Curzio (Orientamondo) in categoria M55 e Gianfranco Accattino (Cral GTT) alla prima esperienza in M75.

Questa manifestazione, al di là dell’aspetto sportivo, ci ha fatto conoscere molto dell’Estonia e della sua storia antica e recente.

La cerimonia di apertura ha visto sfilare le 42 bandiere (in testa l’Australia per l’alfabeto, in coda l’Estonia per l’ospitalità) nel maestoso anfiteatro d’erba che circonda il palazzo del Festival del Canto Estone.

Qui, nel Settembre 1988, trecentomila estoni si riunirono per esprimere, cantando, la loro aspirazione all’indipendenza, raggiunta nel 1991, dopo tre anni di “Singing Revolution”.

Le due gare sprint si svolgono in città.

Per la prova unica di qualificazione i concorrenti sfrecciano tra giardini, palazzi e fontane del parco Kadriorg. Kadriorg significa “valle di Caterina”, a indicare il complesso voluto nel 1718 dallo zar Pietro il Grande (su progetto di architetti italiani) per la villeggiatura estiva della zarina Caterina.

Ma non dimentichiamo i risultati sportivi dei nostri eroi, Leo Curzio, strepitosamente ottavo, si qualifica per la finale mentre Gianfranco Accattino se la cava con un 38.mo posto su 57 partecipanti, eccezionale per i suoi standard, ma insufficiente per la finale.

Ecco Leo che sfreccia verso il triangolo, cartina in mano e certamente già in testa.

La finale si svolge nello splendido centro storico di Tallinn, ricostruito pietra su pietra dopo i bombardamenti sovietici del 1945. Il ritrovo-arrivo è la piazza della Libertà (Vadabuse Väljak), dove l’Estonia celebrò il suo primo anno di indipendenza nel 1919. Sulla collina che domina la piazza, un originale “monumento” indica il punto di inizio della “Catena Umana” con la quale, il 23 Agosto 1989, due milioni di 

cittadini dei Paesi Baltici coprirono, tenendosi per mano lungo 675 chilometri, i territori di Estonia, Lettonia e Lituania, rivendicandone l’indipendenza violata esattamente cinquant’anni prima dal patto Molotov-Ribbentrop. La catena terminava sulla piazza della cattedrale di Vilnius, in Lituania.

RISULTATI SPRINT

Leo Curzio si è conquistato l’ingresso nella finale vera (quella che assegna le medaglie); ancora una grande prestazione del nostro Leo che ma si piazza al 23.mo posto, a 2’20” dal vincitore.

Gianfranco Accattino partecipa alla finale di consolazione, dove giunge ventitreesimo su 91 atleti partecipanti. Grandissimo risultato (ognuno si pone l’obiettivo che può permettersi…), che Gianfranco festeggia subito a fine gara ritrovando, dopo due anni, i suoi amici brasileiros del WMOC2014.

Dopo le due gare urbane, il gioco si fa duro. Per le gare a lunga distanza (due qualificazioni e la finale) ci si inoltra nelle foreste a 50 e 70 chilometri a est di Tallinn. L’Estonia ha un terzo del suo territorio ricoperto da foreste. Si tratta (come per tutta l’area baltica) di un territorio monotonamente piatto, in cui il minimo dislivello comporta la formazione di paludi. Queste paludi preoccupavano un po’ i concorrenti. Di fatto, grazie al dovuto riguardo dei tracciatori verso le categorie “anziane”, nel caso peggiore di “palude” mi è capitato di affondare nel fango fino alle caviglie. Roba da ridere. Nei tracciati più impegnativi, invece, potevano capitare immersioni fino ai fianchi. Il sito WMOC2016 ha dei bellissimi filmati (realizzati anche con videocamere frontali e droni) che raccontano queste tremende storie di paludi.

Un altro aspetto (piacevole) delle foreste estoni è che offrono distese sconfinate di mirtilli, utilissimi in gara a fronteggiare carenza di zuccheri. Questa foto ha sorpreso Gianfranco che, incurante della vicina lanterna, concentra tutta l’attenzione sulla raccolta dei mirtilli. La foto è stata scattata durante un allenamento, sia ben chiaro. In gara la tentazione era forte, ma non credo di aver totalizzato più di cinque minuti-mirtillo.

Le due gare di qualificazione si sono svolte a Körvemaa, intorno a un attrezzatissimo centro sportivo. Qui d’inverno si fa sci di fondo, mentre l’estate permette la pratica di innumerevoli attività, tra cui una sconosciuta fuori dai paesi nordici. I cartografi si sono inventati un simbolo non standard per identificare questo “canestro per golf a disco”. Per disco si intende un frisbee, e il gioco-sport consiste nel toccare i vari canestri (come le buche in un percorso di golf)gettandovi dentro il frisbee. Bellissimo! Mi sarebbe piaciuto provare, ma eravamo qui per l’orienteering, e per l’orienteering questi aggeggi erano molto utili, in quanto riportati in cartina (con l’asterisco, appunto) e ben visibili anche da lontano.

RISULTATI QUALIFICAZIONE LONG

Nella prima qualificazione Leo Curzio non va tanto bene: 47.mo su 57, addio Finale. Che la giornata non fosse quella buona, si vede dalla foto. Leo medita, fermo, sulla cartina, forse troppo a lungo…

Niente paura, ci pensa Gianfranco a completare il disastro della giornata.

L’orientamento è uno sport individuale. Quando sei nel bosco, anche se vedi correre intorno a te decine di atleti, tu sei solo, con la tua cartina, il tuo percorso, la tua lanterna. Sacro principio, ma qualche volta, per pigrizia o per stanchezza, lo si dimentica. Così Gianfranco, in marcia verso il punto 4, pur con qualche dubbio, si è lasciato trainare da un gruppetto di altri concorrenti verso la lanterna. Naturalmente quella sbagliata! Ricostruendo in lacrime la situazione, scopre che l’altra lanterna (quella giusta) sta su un’altra palude. Girovagando nel fango delle paludi, e con qualche sosta-mirtillo, Gianfranco arriva ultimo al traguardo in 2h54’27”, a un pelo dalla squalifica per fuori tempo massimo. A consolazione, seguono cinque MP (in italiano PM). L’importante non è vincere, eccetera. L’importante è anche che non sia sfuggito al fotografo ufficiale lo scheletro vagante targato Cral GTT Torino.

Il giorno dopo (giovedì 11 Agosto) è un altro giorno, e si ritorna a Körvemaa per la seconda qualificazione. Leonardo migliora la sua prestazione (33.mo su 57) ma non recupera lo svantaggio. Gianfranco, dopo il disastro del giorno prima, adotta una strategia minimalista: non spingere, riflettere, e arrivare.


Il cervello fa pochissimi errori, le gambe, pur collegate al cervello, fanno quel che possono, e tutti insieme arrivano al traguardo. Obiettivo raggiunto: 51.mo su 62. C’è il sole, e si può guardare sereni alla Finale, non servono né “First aid” né “Child care”.

L’organizzazione concede una giornata di riposo per venerdì 12 Agosto. I più appassionati fanno un allenamento di rifinitura, io e Ada andiamo a visitare il Museo all’aperto di Tallin. Ma per non perdere le buone abitudini, si passeggia nel verde con mappa e bussola.

E venne il giorno della Gran Finale Lunga Distanza. Si va a Pikasaare, nella principale area di addestramento dell’esercito estone. Il ritrovo-arrivo è in zona disabitata, che per l’occasione si popola di tende, gazebo, banchetti e grigliate. Essendo stato costretto a una levataccia senza colazione, prima di partire riempio il serbatoio con un caffé doppio e un “juust rulli” (involtino di formaggio, e così sono tre le parole di estone che ho imparato).

L’unico edificio in zona è la base militare, su cui sventolano le bandiere di USA, NATO ed Estonia. I tre paesi baltici, dopo la riacquistata indipendenza, sono entrati nella NATO, nell’UE, nell’Eurozona. L’orso russo è sempre percepito come una minaccia, che abbia le sembianze dello Zar, di Stalin, di Breznev, o di Putin.

RISULTATI FINALI LONG

Leo partecipa alla terza finale (di consolazione), dove raggiunge dignitosamente l’undicesimo posto (su 70 partenti). Gianfranco entra nella seconda finale (di consolazione) ed è già un successo. Dopo c’è ancora la terza finale, dove entrano solo i pellegrini.Nella sua finale, come sempre, è il 74.mo e ultimo al traguardo (2h11’46”), con i soliti quattro MP (in italiano PM) al seguito. Con questo brillante risultato, Gianfranco si conferma primo degli italiani in M75. C’era solo lui!

Purtroppo l’ultima giornata dei WMOC2016 è stata l’unica dominata dal maltempo. Tutti abbiamo gareggiato sotto la pioggia, sfoderando visiere, berretti e cappucci. Gli organizzatori avevano previsto, oltre alla premiazione, una breve cerimonia di chiusura. La pioggia ha messo tutti in fuga verso casa, tranne, ovviamente, i premiati con familiari e amici. Un vero peccato, che nulla toglie all’efficienza e alla cordialità dell’organizzazione, e all’allegra sportività dei volontari.

Sul pullman che mi riportava a Tallinn, ascoltavo con un po’ di invidia il mio vicino. Guardandomi come se fossi un ragazzino, il mio amico finlandese M85 mi annunciava che dopo un’ora di aliscafo si sarebbe accomodato nella sauna della sua casa di Helsinki.

Ancora una bella storia di sport, questi WMOC 2016 di Tallinn. Ma ora il pensiero va già ai prossimi, che non saranno proprio dietro l’angolo: Aprile 2017, Auckland, Nuova Zelanda. Pensiamoci, ragazzi e ragazze.

Gianfranco Accattino